Archivio di November, 2009

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Oggi si festeggiano 20 anni dalla caduta del muro di Berlino. Giusto celebrare questo momento come la fine della guerra fredda e la fine della folle divisione di una città e di un popolo in due parti.

Mi sembra però altrettanto importante non dimenticare che esistono altri muri della vergogna, creati recentemente da quelle nazioni così democratiche e così avanzate da poter stabilire quali siano muri i giusti e quali siano quelli sbagliati, seguendo la regola che se li costruiscono loro tutto bene, altrimenti sono gravissime violazioni dei diritti umani.

Questi muri sono costruiti sul confine USA-Messico (dal 1994) e sull’inesistente e illegittimo confine Isreale-Cisgiordania (dal 2004).

Ecco un po’ di foto:

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Non riesco a capire per quale motivo la maggioranza della popolazione (cristiana) debba forzare la minoranza (atea/musulmana/etc) a tenere in una scuola pubblica il suo simbolo.

Ovvio che la croce sia colma di ottimi insegnamenti per il cristiano, ma non tutti la pensano allo stesso modo e devono essere forzati ad accettarlo e vederlo appeso nelle scuole pubbliche.
Tutti coloro che si sentono cristiani possono continuare ad esserlo con o senza simboli appesi sui muri, possono riempire i propri appartamenti di santini e andare in Chiesa 14 ore al giorno, ma non dovrebbero portare le proprie convinzioni in quei luoghi che per definizione sono di tutti i cittadini e quindi anche di chi la pensa diversamente.

Se da un lato vietiamo le scuole islamiche (per fortuna!), poi non possiamo costringere tutti a stare in classi con simboli cristiani e pensare di essere dalla parte della ragione…

Rimuovere la croce sarebbe un gesto di civiltà e uguaglianza assolutamente a costo zero (o pensate che i precedenti 2000 anni di storia andrebbero persi appena staccata la croce dai muri?), sarebbe un passo verso l’integrazione, che è l’irreversibile futuro di tutta l’Europa, che lo vogliamo oppure no.

Il rapporto con gli stranieri lo possiamo vivere con serenità solo accogliendo chi accetta le nostre leggi e le nostre abitudini (hanno dei doveri) ma non per questo rinuncia alla propria cultura (hanno dei diritti). Questo avviene in Francia, Spagna e anche Germania, non si capisce perchè non debba avvenire qui.
Anzi il  motivo si capisce: l’Italia è considerata dal Vaticano come ultimo baluardo europeo in cui entrambi i partiti politici principali sono succubi alle parole della CEI e non hanno la forza di realizzare delle leggi se queste vanno a sfiorare anche in minima parte gli interessi e il potere della Chiesa. Mantenere il crocefisso è solamente un’ennesimo gesto di forza del Vaticano nei confronti dei nostri politici, a cui è permesso tutto (divorzi, transessuali, prostituzione, droga), a patto di non sfiorare i privilegi della casta religiosa (come scritto in un precedente post).

Compito di una democrazia moderna sarebbe distinguersi da quegli stati che insultiamo perchè antidemocratici ed integralisti (Iran-Arabia Saudita), ma che in realtà molti vorrebbero imitare trattando gli immigrati con formule quali “padroni a casa nostra”, usandoli quando fanno i lavori umili a prezzi bassissimi ma rispedendoli a calci appena non ci servono più.

Vedere poi il “popolo cattolico” che si unisce e si schiera apertamente contro questa banalissima decisione della Commissione piuttosto che contro i reali problemi di giustizia, diseguaglianza, immoralità diffusa di questo paese è piuttosto deprimente. Non per fare di tutta l’erba un fascio, ma mi sembra giusto segnalare la reazione di certi giovani virgulti cristiano-crociati, che hanno fondato e si sono iscritti in massa a gruppi facebook molto accomodanti come “Tu stacchi il crocefisso dal muro? Io ti stacco le mani!” (oltre 13mila persone).

Per concludere, cito dalla sentenza della Commissione Europea (il testo completo è qui):

“it was required to observe confessional neutrality in the context of public education
“The compulsory display of a symbol of a given confession […] restricted the right of parents to educate their children in conformity with their convictions, and the right of children to believe or not to believe.”

Non mi sembra questa sentenza talebana di cui si riempiono le pagine i giornali e i TG…

Siamo arrivati al punto che tra poco i giornali prenderanno spunto dall'”Ombra dello Scorpione” di S.King per commentare i decessi dovuti all’influenza suina…
A dar retta ai TG ci sarebbe da scappare in un rifugio batteriologico, sperando che la peste non ci contagi!
Le parole del viceministro (che giustamente indica come la mortalità sia bassissima) sono considerate “opinioni” per tranquillizzare la gente, più o meno come quelle di Topo Gigio negli intermezzi pubblicitari.

(tra l’altro, non so voi, ma per quanto riguarda la salute di Topo Gigio io sto decisamente tifando per il virus)

Comunque… visto che a fine agosto avevo scritto un post sull’argomento influenza A, facciamo un’aggiornamento con qualche grafico ufficiale e un po’ di informazioni (in)utili.

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